Mi sembra giusto e doveroso, quando sono ormai imminenti le semifinali di questa edizione della Summer League, versione World Cup, omaggiare le compagini protagoniste del torneo più prestigioso di ogni circuito, tracciando un loro identikit. Una sorta di carta d’identità per inquadrare meglio le caratteristiche peculiari e sottolineare quei sottili segni particolari che finora hanno fatto la differenza.

P.S.: perdonatemi se peccherò in quanto ad informazioni, ma di alcune squadre mi sono giunte solo l’eco della loro fama e delle loro gesta.

CALCIO A 5

Il gruppo delle quattro semifinaliste è formato da Marocco, Argentina, Portogallo e Scozia.

MAROCCO

A volte ritornano. Sì, perché questo collettivo è già di diritto nella storia di Pavia Tornei. Chi sono? Gli Young Boys (in incognito, mascherati da Leoni dell’Atlante) di Mantovani E., il guru neroarancio, vero e proprio condottiero del suo “popolo”. Si sono dati una rinfrescata e magari hanno rischiato qualcosa in più rispetto al passato, ma sono ancora qua. Eh già. E credetemi, quando il gioco si fa duro, loro cominciano a giocare, perché non c’è nulla di più intenso ed inebriante del profumo del successo. Ed i numeri sono sempre dalla loro parte: poker di vittorie nel Girone con 35 gol fatti a fronte di 17 subiti, eliminano ai Quarti il Galles senza dover patire particolarmente (6-3). I punti di forza sono senz’altro i fratelli El Amraoui e la new entry Giola N., ma la vera marcia in più è data dall’organizzazione di gioco, curata nel dettaglio.

ARGENTINA

La coesione e la tenacia a volte servono e valgono molto più del solo talento puro: questa squadra ne è una viva e pura dimostrazione. Anche l’Albiceleste è un’ habituè del futsal di Pavia Tornei: sotto le maglie biancoazzurre c’è la seconda pelle griffata New Team. Un gruppo di amici, sempre gli stessi, sempre uniti. Ma tornando all’incipit, perché parlare di perseveranza? Perché loro nelle posizioni nobili della classifica li troviamo sempre ed ogni volta ad un gradino più alto, come se le battaglie li forgiassero, le sconfitte (anche se rare) li rafforzassero. Un po’ come i Sayan. Se non bastasse, le statistiche testimoniano quanto detto: 4 su 5 nel Girone C, con una sola battuta d’arresto (con l’Iran, ndr) e vittoria ai rigori nei Quarti con la Nuova Zelanda, riuscendo nell’arduo compito di arginare il fulmine di guerra Sorbara M.. E poi, questi ragazzi sono una cooperativa del gol, con le punte di diamante Colla S. e Giuliano D. a brillare.

PORTOGALLO

Cos’è che rende grande una squadra o uno sportivo in genere? La continuità, il confermarsi ad alti livelli, sempre. Perché sarà pur meraviglioso essere eroi per un giorno, ma chi si ripropone con costanza sempre al vertice è sublime. E la sublimazione passa attraverso il bel gioco, l’abnegazione tattica, la tecnica individuale, tutto messo a disposizione della propria compagine. Per essere competitivi a lungo bisogna essere una macchina, ogni ingranaggio al posto giusto, sempre ben oliato. Chi incarna questa mentalità è il Portogallo, alter ego del Chiavo Veronica: la banda granata è organizzata, cinica, quasi spietata. E il suo percorso non è stato certo in discesa in questa Summer League: inserita nel Girone A con altre due corazzate (Spagna, Belgio) e un’altra formazione tostissima (Messico) raccoglie 3 vittorie e 2 pareggi (29 GF, 16 GS). Ai Quarti, per un gioco del destino, ritrova nuovamente la Spagna, che elimina ai rigori al termine di un duello frizzantissimo. Un chiaro messaggio agli altri competitors: la Seleçao è dura a morire.

SCOZIA

Non mi stuferò mai di dirlo e ripeterlo: homen nomen.  Non so se sia casualità o scelta ponderata, ma i componenti di questa formazione si identificano perfettamente con la natura e la cultura bellicosa della Nazione che rappresentano: loro sono un clan, il Clan 90. Qualcosa in più di un semplice gruppo, una famiglia. L’individualità viene sacrificata nel nome dell’insieme, si attacca e si difende come un sol uomo, per dirla alla Massimo Decimo Meridio. E il loro stile è puro, aggressivo, dinamico, rapido: riassunto in tre parole, come ogni tanto piace ricordare al loro portiere Geraci M., è la “black mamba mentality”. Perché magari subiscono e si ritrovano alle corde, ma quando decidono di reagire ed aggredire l’avversario, sono letali. Ed ecco, per dimostrare quanto raccontato finora, la loro scalata: Gruppo E dominato con 4 trionfi su 4, conditi da 57 gol fatti e soli n10 subiti. Ai Quarti pratica Iran archiviata con un monolitico 9-1. La garanzia è la rete di bomber Casisa (già 19 centri), ma i suoi compari non sono da meno e di certo non vorranno smettere di stupire.


CALCIO A 7 AMATORI

Proviamo ora ad approfondire riguardo le magnifiche 4 della Coppa del Mondo del Calcio a 7, versione Amatori: Belgio, Spagna, Nuova Zelanda e Finlandia.

BELGIO

Non si dica mai che i Diavoli Rossi si tirino indietro dalla competizione o che non abbiano ben chiari i propri obiettivi. Per loro non ha importanza la dimensione del campo, a 5 o a 7 non fa differenza, comunque si gareggia per vincere. E se i Di Miceli (sì, proprio loro: giù la maschera!) nel torneo di calcetto si sono dovuti accontentare di un’amara qualificazione alla Confederations, nel C7 Amatori, invece si confermano ai vertici. Questione di garra, come direbbero i sudamericani: non ci si arrende mai, si lotta sempre, fino in fondo, con tutte le proprie energie, in cerca del successo. Ed è proprio questo spirito ad aiutarli ad emergere e spiccare: secondi nel raggruppamento B solo per la classifica avulsa (sebbene potessero contare su una migliore differenza reti (27 GF, 10 GS)), nei Quarti con la Russia non fanno sconti, rifilandole un 3-1. La forza è quindi il gruppo, un tutt’uno, ma nel reparto d’attacco la certezza ha un solo nome: è Gambini F., che il cartellino lo timbra sempre.

NUOVA ZELANDA

Se un aggettivo può bastare per descrivere qualcosa di complesso come un collettivo, il primo che mi verrebbe in mente per ritrarre questa compagine è uno solo: robusta. Infatti, gli All Blacks sono rocciosi difensivamente parlando: non di rado, Aloise F. e Arbasini M. giganteggiano nelle retrovie. E poi, proprio dai loro piedi nascono le azioni che innescano ed esaltano la velocità e la vivacità di Mazzocchi R. e di Di Sabatino F.. Ma per maggiori delucidazioni basta aver presente il loro cammino in questa Summer League: seconda piazza in un Girone D durissimo, alle spalle della sola Russia, con 3 successi, un pareggio e una sconfitta (22 GF, 13 GS); ai Quarti sovvertono completamente i pronostici conducendo sostanzialmente il match con la Polonia e gestendo il risultato nei minuti finali (5-3). Insomma, i kiwi sono lanciati. E non credo vorranno fermarsi sul più bello.

FINLANDIA

L’ultima delle Fab 4, per chi segue o partecipa da tempo a Pavia Tornei, non è una novità: la Finlandia è stata infatti plasmata sulla base de Il Falco, finalista della Champions League del torneo invernale. E, dopo aver assaggiato e sfiorato il sogno, ora vogliono toccarlo con mano. I numeri non sono tutto ma ci aiutano a comprendere meglio la qualità di questa squadra: incetta di vittorie nel Girone A, tiranneggiato con un 5 su 5; 21 gol segnati a fronte si sole 7 reti subite, che ne fanno la miglior retroguardia del torneo. Ai Quarti affrontano l’Islanda, ma la solfa non cambia: 5-1, difesa d’acciaio e attacco senza freni. Sì, perché là davanti si viaggia a briglia sciolta con Super Sacchi N., Re Mida del gol: tutto quello che transita nel suo raggio si trasforma in oro e se non segna, aiuta i compagni a farlo al posto suo.


CALCIO A 7 PRO

Venezuela, Egitto, Polonia ed Islanda: sono le quattro sorelle che si contendono il trono di regina della classe. Ed ora, ve le presenterò.

VENEZUELA

La Vinotinto non ha solo il colore, ma anche il gusto dell’ottimo vino: è una squadra compatta, attrezzata, completa. E come il buon vino, migliora invecchiando: un cammino costellato di certezze e un solo brivido, che in un turno ad eliminazione diretta ci può anche stare. Ma lascio che siano i dati a spiegarvi meglio: un trionfo a ciclo continuo nel raggruppamento A, con una serie di 4 affermazioni composte da 24 marcature a favore e solo 8 contro. Vibrante, invece, lo scontro ai Quarti con l’Albania, dove i ragazzi in maglia granata passano il turno solo alla lotteria dei rigori. Ancora un passo e sarà finale e, chi può mai saperlo, magari proprio con lo zampino di Casorati A., cannoniere della formazione sudamericana.

EGITTO

Bè, se il soprannome è Faraoni, nel sangue non puoi che avere l’attitudine a regnare: ed è proprio quello che hanno fatto nel Girone B, dove sono solo incappati in una sbavatura, perdendo all’ultima giornata con gli USA, sporcando un iter sin lì immacolato, che vantava 3 vittorie in serie. Ma non ci è voluto niente a rialzarsi dall’inciampo: ai Quarti l’Uruguay viene superato con una prova a dir poco brillante, senza affanno alcuno. Del resto, questa compagine di classe ne ha da vendere e ci si potrebbe stupire solo del contrario: Bosio S. e Bargiggia L., tanto per citarne due, non hanno certo bisogno delle mie presentazioni. Per l’appunto, Bosio S. è un killer in area di rigore ed è il goleador di questa nazionale. Ora, l’ultimo tassello: riusciranno i Faraoni ad estendere il proprio dominio anche su Pavia?

POLONIA

Eccoci con la terza semifinalista: la Polonia. I biancorossi sono una squadra ruvida, spinosa, che mostra bel gioco, ma che non si risparmia quando la contesa si fa aspra. In una sola parola: granitica. Insomma, a dirla volgarmente, una formazione “cazzuta”. E difatti, finora non si è mai dovuta prostrare innanzi al nemico: successo dopo successo, i polacchi si sono conquistati il primato del Girone D, sebbene l’ultimo incrocio con l’Albania abbia fruttato un solo punto. Pareggio poi ripetuto anche nell’emozionante Quarto contro gli USA, dove determinante è risultato l’apporto di Panettieri L., vero e proprio gatto pararigori, decisivo nella serie dal dischetto. Ma un’altra stella risplende tra le fila dei biancorossi ed è quella di Fugazza R., top scorer. Riusciranno i due a condurre verso nuove e prestigiose mete la propria nazionale?

ISLANDA

Ultimi, ma non ultimi, i blu artici. Forse sono la Cenerentola tra le 4 semifinaliste, ma sottovalutarli a questo punto della competizione, potrebbe essere un peccato capitale. Per quanto mi riguarda, il caso non esiste: secondi nel Gruppo A (tra tutti, credo, il più equilibrato per valori espressi in campo), trovano ai Quarti di finale la Svezia, capolista del C, e la trascinano fino ai tiri dal dischetto, dove riescono a spuntarla. A volte non irreprensibili sotto un punto di vista difensivo, fanno della cooperazione e dell’efficienza le proprie virtù. E poi, scusatemi se mi ripeto, ma la freddezza nello sport è la carta più alta che si può tirare fuori dal mazzo. Infine, volete un nome da tenere d’occhio? Il mio consiglio verte su D’Ambrosio D., jolly offensivo dei vichinghi artici, capace già di 7 realizzazioni. Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, attenzione all’Islanda.